In riferimento a quanto in oggetto, al fine di migliorare l’aderenza alle terapie farmacologiche e di garantire il contenimento della spesa farmaceutica e la razionalizzazione delle risorse, si rappresenta quanto segue.
Dal monitoraggio dei dati di farmacoutilizzazione a livello regionale, si osserva che un numero
rilevante di assistiti in terapia per patologie croniche (es. BPCO, diabete, ipertensione, dislipidemie)
assume medicinali in c.d. “associazioni aperte”.
A tal proposito appare doveroso evidenziare che l’utilizzo nei pazienti cronici in compenso di patologia delle c.d. “associazioni precostituite”, oltre a garantire l’innegabile vantaggio per l’assistito in termini di gestione della terapia e di miglioramento dell’aderenza, consente una rilevante riduzione della spesa farmaceutica. Ciò in conseguenza del minor costo delle confezioni dei farmaci in associazione precostiuita e del nuovo sistema di remunerazione per le farmacie che aumenta con il crescere del numero di confezioni dispensate.
Alla luce di quanto sopra riportato si dispone che, in pazienti in terapia cronica con adeguato controllo della patologia, il medico prescriva farmaci in associazioni precostituite.
I Referenti per l’appropriatezza prescrittiva, di cui al D.D.G. 125/25, delle Aziende Sanitarie Provinciali sono tenuti a monitorare quanto previsto dall’articolo 1 del citato Decreto.
Si chiede alle SS.LL. in indirizzo di voler dare massima diffusione della presente a tutti gli Operatori Sanitari interessati.
